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martedì 19 marzo 2013

La BCE detta le Condizioni per l'Euro-Gabbia, gli Stati Uniti d'Europa. L'Ungheria non ci sta


Economia Finanza Politica
Il libro di Pittella e l'accentramento comunitario nella Road-Map di Van Rompuy. Intanto Bruxelles minaccia Budapest e l'antieuropeista Orban.

di Sergio Basile
Europeisti ed Euroscettici - Lo Scontro Finale
Europeisti ed Euroscettici - Lo Scontro Finale
Francoforte, Roma, Budapest, Bruxelles – In Europa si affilano le "armi"! Secondo Mario Draghi, tornato nelle scorse ore ad impartire lezioni ai 27 Paesi partner Ue (28 con l'imminente ingresso della Croazia) "le economie dell'Eurozona dovrebbero vedere una graduale ripresa nel secondo semestre, tranne… rischi al ribasso". Ma la cosiddetta (e – aggiungiamo – fantascientifica) "ripresa" secondo il tecnocrate italiano dovrebbe essere subordinata "all'attuazione delle riforme strutturali''.
In parole povere, come dichiarato dallo stesso Draghi nel bollettino mensile della BCE, essa dipenderebbe (in positivo) dalla definitiva svendita da parte dei Pigs (i cosiddetti maiali d'Europa) dei tesori di famiglia. Ma che strano! Niente ripresa dunque, senza le "riforme" che ci imporrà la dittatoriale Troika (Ue, BCE e Fmi). Eppure in Europa crescono i leader a non pensarla più così! Evidentemente la coscienza critica dei popoli sta superando l'omertà mediatica!  Vedi Ungheria, vedi Irlanda. Gli euroscettici stanno aprendo gli occhi ai cosiddetti "europeisti".
 
 Europa – Una Partita Truccata  
 
Ma è paradossale notare, sull'altro fronte dell' "impero" – quello belga – come nelle scorse ore dai dorati palazzi del potere di Bruxelles siano piovuti curiosi moniti contro i "mali della finanza". Ma più che di pioggia, dovremmo parlare di dolci ed accomodanti fiocchi di neve! Ma d'altronde il quadro è ben chiaro a tutti: una politica succube dei poteri forti in panchina a guardare la partita (truccata) e la finanza e le banche a giocare un match dal risultato più che scontato. Infine sugli spalti il pubblico (rumoroso e pagante). Ad arbitrare il tutto l'Ue di Manuel Barroso, Herman Van e Mario Draghi. Quarto "uomo" Angela Merkel! Fuori dallo stadio pronti gli speculatori finanziari (tori, orsi e amici del rating) con scommesse facili a portata di mano. Quando si dice.. la trasparenza!

 
 La Risposta "Europeista" di Gianni Pittella 
 
Intanto, i tentativi di distogliere dall'euro-cancro e di imbonire il "pubblico scontento e pagante" non mancano neppure al di là del Tevere. Anzi si moltiplicano a vista d'occhio! Segno evidente della debolezza dell'euro-casta "liberista" e camaleontica. Nelle score ore, infatti, l'eurodeputato Gianni Pittella  (primo vice-presidente italiano dell'Eurocamera) ha presentato il suo nuovo saggio (rigorosamente "europeista") titolato "Breve storia del futuro degli Stati Uniti d'Europa", quasi a voler convincere o dissuadere milioni di europei ed Italiani – sull'orlo dell'esplosione nervosa e fisica – che questa Euro-gabbia possa e debba avere un futuro! Inquietante! Secondo Pittella – è questo il messaggio di fondo del libro – "l'Europa non si trascinerà più sui binari decisi di fatto dalla Germania di Angel Merkel, e non sarà solo un'Unione fiscale e monetaria ma un vero e proprio Stato federale, capace di emettere Eurobond attraverso un Tesoro federale e di farsi promotrice di una seria riforma del sistema monetario internazionale".
 
 Il solito linguaggio debitocratico 
 
Ma a ben vedere, è proprio questo che ci preoccupa! Perchè proporre debitocratici eurobond (continuando sull'infame strada dello scoppio pilotato del debito pubblico nazionale) e la definitiva distruzione (smantellamento) degli stati nazionali? In Favore di chi e di cosa? Beh, la risposta per i lettori affezionati di "Qui Europa" è ben nota: in favore di lobby bancarie, multinazionali e occulte élite! E' questo il sogno europeo? No Grazie! Ne facciamo volentieri a meno. E poi ci chiediamo: come si può ancora scimmiottare il modello Usa, dopo il miserevole crollo del sogno americano? Pittella sembra avere piena fiducia nel presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy e nella sua road-map per l'Europa "unita", o meglio per la liberticida integrazione finale politica, economica e finanziaria.
 
 Dietro la Retorica Europeista 
 
Ma Van Rompuy – ci chiediamo – non è lo stesso denunciato per crimini contro l'umanità (assieme agli altri autorevoli membri dell'eurocasta) da una coppia tedesca nel mese di Novembre scorso? Non è lo stesso personaggio fedele a Bilderberg Club e Trilateral Commission? Non è l'uomo vincitore del chiacchieratissimo "Premio Kalergi" 2012? Pare di si! Ma per Pittella ciò sembra non contare! La via indicata dal deputato europeo è chiara: ''per sconfiggere i mercati finanziari - ha dichiarato – c'e' bisogno di una democrazia forte che possa appoggiarsi sull'unica istituzione direttamente legittimata dai cittadini europei, il Parlamento europeo''. Peccato che lo stesso Parlamento europeo non sia stato capace in due anni di costringere la Commissione europea (l'esecutivo: il vero organo che conta nell'Ue, e rigorosamente "non eletto") a smantellare le agenzie di rating, riformando il sistema dei derivati e tappando il buco del debito. peccato davvero! E peccato che i membri dell'Europarlamento (organo senza alcun potere decisivo in materia legislativa) siano piazzati direttamente dai partiti, che influiscono in maniera assolutamente non trasparente e libera sulla condidatura degli stessi. Ma chi è a scegliere i deputati, il popolo, o i soliti "euro-porcellum all'italiana"? Rispondetevi da soli! 
 
 La Battaglia dell'Ungheria e le Minacce dell'Unione Europea 
 
Per contro, dall'altra parte delle barricate non la pensa assolutamente così Viktor Orban, il "rivoluzionario" leader ungherese, che nell'ultimo anno a questa parte pare abbia maturato la seria intenzione di sbarrare il passo all'usura internazionale, lanciando proposte e riforme costituzionali di fuoco al fine di tutelate la sovranità nazionale e monetaria del suo Paese (vedi articoli in allegato). Ma lo scatto di orgoglio di Orban (una sorta – pare – di Chavez europeo) non è stato gradito da Bruxelles. ''Se la situazione è sufficientemente seria, e le infrazioni sono ugualmente serie, credo che allora dovrebbe essere lanciato un procedimento nel quadro dell'articolo 7' del Trattato Ue". Così ha sentenziato nelle ultime ore il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, durante l'ultimo vertice del Partito socialista europeo. Il tecnocrate tedesco ha dunque aperto la porta al'ennesima azione sanzionatoria contro Budapest, e ad una possibile estromissione dell'Ungheria dal potere di voto nel Consiglio Ue. Parole duramente contestate da Orban, secondo il quale le critiche mosse all'Ungheria sarebbero (come sono) completamente  ''prive di fondamento''. Evadere dall'euro-gabbia, amici, come vedete non è poi così semplice, ma neppur impossibile come qualcuno vorrebbe farci credere. Volere e potere! E' questa la vera battaglia cruciale dei popoli europei.

Fonte: http://www.quieuropa.it/
Link:http://www.quieuropa.it/leuropa-sinfiamma-europeisti-ed-euroscettici-ai-ferri-corti/


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