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La Rpdc esporterebbe missili balistici e materiali ad essi collegati in altri Paesi, tra i quali l'Iran e la Siria. |
Benzina sul fuoco, dopo che la dittatura nordcoreana aveva abrogato l'armistizio del 1953 tra le due Coree e gli accordi di non aggressione e denuclearizzazione proprio come reazione alle manovre militari congiunte Usa-Corea del Sud che hanno comportato l'utilizzo di bombardieri strategici B-52.
A quanto pare l'impazzimento del regime retto dal giovane leader supremo Kim Jong hanno dato l'occasione agli Usa di rafforzare la loro presenza nell'Asia nord-orientale, e questo potrebbe spiegare la cautela ed il silenzio della Cina, che aveva fortemente condannato l'ultimo test nucleare di Pyongyang ed aveva per la prima volta avvertito il regime amico di aver oltrepassato un limite mettendo a rischio la sicurezza dell'intera area e la pazienza e gli aiuti di Pechino alla Rpdc.
L'escalation dell'attenzione statunitense verso la Corea del nord era iniziata il 13 marzo, quando James Clapper, direttore della Defense Intelligence Usa aveva presentato al Senato di Washington un rapporto nel quale si legge che «La Corea del Nord potrebbe tentare di utilizzare l'arma nucleare contro gli Stati Uniti o i loro alleati per mantenere il regime di Kim Jong Un al potere, ma non sappiamo cosa potrebbe spingere Pyongyang ad oltrepassare questo limite».
Secondo il rapporto, la Rpdc esporterebbe missili balistici e materiali ad essi collegati in altri Paesi, tra i quali l'Iran e la Siria. Inoltre la Rpdc avrebbe aiutato la Siria a costruire nel 2007 un reattore nucleare che poi sarebbe stato raso al suolo dagli aerei israeliani.
Gli Usa ricordano che nei colloqui a 6 (Cina, Giappone, Russia, Usa e le due Coree), tenutisi tra il 2005 e il 2007, Pyongyang aveva promesso di non fornire materiale nucleare ad altri Paesi.
Fonte: http://www.greenreport.it
Link: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=%2021100

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