- Maria Rita D’Orsogna -
Piattaforma Rospo Mare, di proprieta' mista al 62% dell'Edison e al 38% dell'ENI. |
Qui la notizia del presunto sversamento come riportata dal sito Abruzzo Quotidiano, dal sito Centro d'Abruzzo, dal sito Abruzzo Independent, dal sito Termoli TV, dal sito Quotidiano Molise, dal sito Termolionline, dal sito Abruzzo24ore, dal sito Abruzzoweb, dal sito Adnkronos e dal sito Tgcom24.
L'allarme fu lanciato nella notte del 21 Gennaio, verso le 22:30, dall' equipaggio della nave FSO Alba Marina ancorata vicino alle tre piattaforme di Rospo Mare. La FSO Alba Marina e' stata sostituita nel dicembre 2012 ed e' una nave di carico/scarico/stoccaggio usata in questo caso per gestire il petrolio di bassissima qualita' - circa 11.5 gradi della scala API - che viene estratto da Rospo Mare.
Come si puo' vedere dai link sopra, fu la stessa Edison a riferire dello scatto della procedura di emergenza, del fermo della produzione di petrolio, dell'intervento della Capitaniera di Porto di Termoli e di Pescara e dell'attivazione di mezzi antinquinamento e aerei.
In particolare, come riferito dal Giornale della Protezione Civile, il responsabile per i rapporti con la stampa dell'impianto della Edison, Stefano Amoroso, affermava che la macchia di petrolio misurava circa "20 metri per 60 pari a circa 1000 litri". Qui la videointervista allo stesso Amoroso.
La mattina del giorno dopo, il 22 Gennaio i sommozzatori della Guardia Costiera eseguono una ispezione dettagliata della piattaforma, delle tubature e della nave FSO per capire da dove venisse questo presunto petrolio e come e se intervenire.
Fortunatamente non furono avvistate altre macchie di presunto petrolio cosi' la Capitaneria passo' ad ipotizzare che lo sversamento fosse dovuto a problemi alle tubature di pompaggio o alla stessa nave FSO.
In totale sono stati utilizzati un rimorchiatore della societa' Castalia, quattro motovedette, due supply vessel, un aereo ATR42 dotato di apparecchiature per il telerilevamento ambientale, sofisticate apparecchiature dette di "rec-oil" per separare il petrolio dall'acqua del mare, due robot detti Rov uno da Ancona e uno da Napoli, e c'e' stato oltre all'intervento del personale della Capitaneria di Pescara e Termoli anche quello dei sommozzatori della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto e della Edison stessa.
In seguito al gran dispiego di mezzi e forse anche grazie all'evaporazione dei presunti idrocarburi, come disse la stessa Capiateria di porto, la sera del 22 Gennaio 2013, la Edison tranquillizza tutti, confermando tramite una nota ufficiale che
Al termine della giornata di interventi presso il Campo Rospo Mare a seguito della segnalazione di emergenza lanciata alle 22:30 dalla FSO Alba Marina per avvistamento di una macchia in mare, si conferma l’assenza di greggio in mare.
Intanto il pomeriggio di quello stesso giorno, verso le 16:00, Antonio Cecere del WWF Abruzzo riesce a fotografare un gruppo di gabbiani sporchi di petrolio, che come riferisce il presidente del WWF Abruzzo Augusto De Sanctis rappresenta un "evento del tutto eccezionale" per questo tratto di costa, se riferito ai numerosi censimenti eseguiti negli scorsi anni.
I politici saltano sull'episodio, tutti pronti a dichiarare la propria contrarieta' alle estrazioni di petrolio in Adriatico - da tutti i colori politici. Si registrano dichiarazioni di Antonio Menna, dell'UDC regionale, del presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, anche lui dell'UDC, del sindaco di Vasto Luciano La Penna, del PD, di Carlo Costantini consigliere regionale dell'IDV.
Ad un certo punto pero' proprio il giorno 22 Gennaio iniziano le correzioni sulla notizia.
Il comandante della Guardia Costiera di Termoli, Claudio Manganiello dice
"C'erano solo delle piccole tracce di idrocarburi e nient'altro. Almeno per ora. L'operazione va avanti, stiamo verificando con la massima cura. Una perdita dalla piattaforma? Attualmente non ce n'è la prova".
La Capitaneria di Porto, aggiunge che dall'aereo risultava "solo" una
"irridescenza cioe' una pellicola superficiale di idrocarburi sulla superficie del mare" nelle vicinanze della nave, che non si segnalavano idrocarburi pesanti in superficie ma che le indagini continuavano lungo i fondali marini.
Il giorno dopo, 23 Gennaio 2013, la stampa locale riporta che la Procura di Larino, in Molise, ha aperto una inchiesta contro ignoti per inquinamento ambientale.
In particolare, il procuratore capo di Larino Ludovico Vaccaro conferma l'esistenza di una perdita anche se si riconosce che il pronto intervento della Edison che ha evitato il precipitare degli eventi.
Secondo il sito Primonumero di Termoli, la causa della perdita potrebbe essere un guasto ad una giuntura allentatasi da una delle trivelle che potrebbe portare, sempre secondo il sito Primonumero, all'ipotesi di cattiva manutenzione o negligenza da parte della Edison. Spunta anche l'ipotesi da parte dell'assessore all'ambiente Augusta Di Giorgi che il comune di Termoli possa intraprendere una azione legale contro la Edison per danni d'immagine.
Arriviamo al 24 Gennaio, quando la Edison manda un nuovo comunicato in cui si conferma l'assenza di petrolio in mare e si ricorda che ci saranno altri interventi di manutenzione, il ripristino dei pozzi e ben 160 milioni di euro spesi per la sicurezza. Si conclude che "si puo' escludere qualsiasi forma di inquinamento" e soprattutto che grazie a tutti i mezzi usati si puo' finalmente
"escludere lo sversamento di greggio in mare, fatto confermato dai rilevamenti satellitari effettuati dalla Capitaneria di Porto".
Ma allora cos'era il tutto? Secondo la Edison, dopo 60 ore dal momento dell'allarme
La macchia, che ha generato l’allarme e che era stata stimata essere a quel momento in piena notte a distanza di 30 metri dalla FSO Alba Marina e con un'onda media di 2 metri di altezza, di dimensione 20 per 60 metri (circa 1 metro cubo) si e' rivelata essere composta di natura diversa dal petrolio (sostanzialmente terra ed erba di origine fluviale).
E poi concludono dicendo che "il campo è inoltre fornito di tutte le dotazioni di sicurezza previste dal codice della navigazione e dalle leggi minerarie", che i controlli proseguiranno e che
La nuova FSO Alba Marina appartiene alla categoria Aframax, con doppio scafo e doppio fondo, ha una portata lorda di 109.000 tonnellate e possiede i più avanzati sistemi di controllo di rilevazione automatica di presenza di gas, incendio e arresti di emergenza che garantiscono un elevato livello di sicurezza delle operazioni. Progettata per ospitare 50 persone tra tecnici e operatori, la FSO Alba Marina è presidiata 24 ore su 24 ed è in costante collegamento con la base operativa Edison di Santo Stefano a Mare.
Il comunicato stampa e' stato poi seguito da una conferenza stampa sempre il 24 Gennaio 2013 con Nicola Monti, direttore idrocarburi, e Giovanni Di Nardo, responsabile operazioni. In conferenza stampa hanno affermato che
"Lunedì sera il personale, dopo aver notato in mare delle macchie iridescenti ha segnalato l'avvistamento, facendo scattare l'allarme e le conseguenti operazioni di emergenza. Vicino alla nave Alba Marina era presente solo materiale organico di natura vegetale che, di notte e in quelle particolari condizioni di visibilità, ha dato l'impressione della scia iridescente simile alle macchie petrolifere. Se tutto questo fosse accaduto di giorno, ci si sarebbe subito resi conto dell'assenza di pericoli ambientali. Il Comune di Termoli intende adire le vie legali per chiedere il risarcimento danni? Quale risarcimento? Non esiste nessun danno ambientale. I gabbiani avvistati dal WFF potrebbero essersi sporcati di petrolio in qualche macchia causata forse dallo sversamento di petroliere più a nord. Ma non nell'area di Rospo Mare".
Cioe': morale della favola, dopo 3 giorni ci si accorge che non era petrolio ma erano erba e fango e che siccome era notte fonda e le condizioni meteo erano difficili e' stato impossibile distinguere le varie sostanze. E' importante notare che la Edison ha in corso, tuttora, l'intento di ampliare di Rospo Mare perforando altri 3 pozzi verticali ed uno in orizzontale dalle piattaforme esistenti e installando un'altra piattaforma ex novo, che va quindi ad accompagnarsi alle tre gia' presenti.
E' anche importante ricordare che non era la prima volta che si osservavano idrocarburi veri o presunti nei pressi della nave FSO Alba Marina, infatti gia' nel 2005 vi fu un riversamento di petrolio - mai smentite dalla Edison. Queste sono immagini dell'epoca
Nello scrivere questo testo ho cercato dove possibile di usare testi e link come trascritti da varie testate giornalistiche, accettando tutto quello che la Edison ha comunicato nel corso dei giorni. Ovviamente occorre accettare che si trattasse di un falso allarme e di erba e fango e non di petrolio perche' e' la Edison che sta sul posto e nessun ente predisposto ai controlli ha smentito il loro ultimo comunicato.
Fonte: http://dorsogna.blogspot.it/2013/02/rospo-mare-petrolio-o-erba-verita-o.html
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