La Sardegna ha deciso di diventare zona franca e, nonostante siano pochi quelli che ne parlano, lo scorso 7 febbraio è stata emanata una delibera che dichiara "l’attivazione di un regime doganale di zona franca esteso a tutto il territorio regionale".
Cio' significa che la Sardegna potrebbe presto diventare una vera e propria zona esente Iva, chiaramente dopo l'approvazione da parte della Commissione e del Parlamento europeo a cui la richiesta è stata inviata il 12 febbraio.
La possibilità di diventare zona franca esente Iva è offerta alla Sardegna, e in generale a tutti i territori che ne fanno richiesta, dal Trattato di Lisbona e anche da un Decreto Legislativo del 1998 che mirano ad eliminare i divari tra le varie regioni dell'Ue e anche all'interno di una stessa regione.
Ovviamente è necessario che la richiesta sia motivata e in questo caso Cappellacci scrive all'Ue che la proclamazione di zona franca permetterebbe alla Sardegna di non spopolarsi e di evitare che la sua posizione, ultraperiferica e insulare, ne limiti lo sviluppo; il tutto riportando numero e dati su una crisi lavorativa, e dunque sociale ed economica, che sta investendo la Regione ee che coinvolge tutta la popolazione.
La decisione di estendere a tutta la Sardegna quando già accaduto a Portoscuso, zona franca da qualche mese, è legata al fatto che secondo le 240 amministrazioni comunali sarde che hanno firmato la delibera è necessario dare nuovo impulso all'economia e solo l'abbattimento dell'Iva e dei prezzi permetterà di costruire a basso costo e dunque investire sia sui territori più conosciuto che in quelli meno famosi.
La delibera che è stata inviata all'Ue e allo Stato Italiano riporta come data perentoria di attivazione del nuovo regime il 24 giugno ma si precisa anche che essendo la Sardegna una regione a Statuto Speciale lo Stato centrale non puo' modificare o rifiutare la richiesta e allo stesso tempo l'Ue, visti i motivi citati sopra legati appunto alla necessità che la Regione non sia svantaggiata, difficilmente darà parere negativo e le critiche già partite sono state subito stroncate. Ricordiamo però che ogni amministrazione deve provvedere al benessere dello Stato in proporzione alle sue entrate e che l'Ue deve evitare che vengano avvantaggiate alcune zone piuttosto che altre a sfavore della concorrenza europea e nazionale.
A livello pratico se davvero la Sardegna diventerà zona franca si eliminerà l'Iva su molti prodotti di diverse categorie merceologiche (come accade per esempio a Livigno), si potrà beneficiare di tariffe più basse per quel che riguarda servizi e beni primari (anche se ad oggi nella zona franca di Portoscuso costa comunque quanto costa nel resto dell'Isola) e si potrà far ripartire l'economia sempre calcolando una buona percentuale di evasione che potrebbe condizionare e non poco la buona riuscita dell'operazione Sardegna Zona Franca che potrebbe invece diventare solo il modo per chi ha i soldi di bypassare i controlli non portando nulla nelle tasche dei sardi e della Sardegna.
Insomma, la partita è aperta e se si tratta/se si è trattato solo di balzello elettorale lo scopriremo tra qualche mese mentre i sardi, o molti di essi, si stanno già preparando all'eventuale nuovo regime.
Fonte: http://www.dgmag.it/vacanze/sardegna-zona-franca-bufala-realta-38489
Cio' significa che la Sardegna potrebbe presto diventare una vera e propria zona esente Iva, chiaramente dopo l'approvazione da parte della Commissione e del Parlamento europeo a cui la richiesta è stata inviata il 12 febbraio.
La possibilità di diventare zona franca esente Iva è offerta alla Sardegna, e in generale a tutti i territori che ne fanno richiesta, dal Trattato di Lisbona e anche da un Decreto Legislativo del 1998 che mirano ad eliminare i divari tra le varie regioni dell'Ue e anche all'interno di una stessa regione.
Ovviamente è necessario che la richiesta sia motivata e in questo caso Cappellacci scrive all'Ue che la proclamazione di zona franca permetterebbe alla Sardegna di non spopolarsi e di evitare che la sua posizione, ultraperiferica e insulare, ne limiti lo sviluppo; il tutto riportando numero e dati su una crisi lavorativa, e dunque sociale ed economica, che sta investendo la Regione ee che coinvolge tutta la popolazione.
La decisione di estendere a tutta la Sardegna quando già accaduto a Portoscuso, zona franca da qualche mese, è legata al fatto che secondo le 240 amministrazioni comunali sarde che hanno firmato la delibera è necessario dare nuovo impulso all'economia e solo l'abbattimento dell'Iva e dei prezzi permetterà di costruire a basso costo e dunque investire sia sui territori più conosciuto che in quelli meno famosi.
La delibera che è stata inviata all'Ue e allo Stato Italiano riporta come data perentoria di attivazione del nuovo regime il 24 giugno ma si precisa anche che essendo la Sardegna una regione a Statuto Speciale lo Stato centrale non puo' modificare o rifiutare la richiesta e allo stesso tempo l'Ue, visti i motivi citati sopra legati appunto alla necessità che la Regione non sia svantaggiata, difficilmente darà parere negativo e le critiche già partite sono state subito stroncate. Ricordiamo però che ogni amministrazione deve provvedere al benessere dello Stato in proporzione alle sue entrate e che l'Ue deve evitare che vengano avvantaggiate alcune zone piuttosto che altre a sfavore della concorrenza europea e nazionale.
A livello pratico se davvero la Sardegna diventerà zona franca si eliminerà l'Iva su molti prodotti di diverse categorie merceologiche (come accade per esempio a Livigno), si potrà beneficiare di tariffe più basse per quel che riguarda servizi e beni primari (anche se ad oggi nella zona franca di Portoscuso costa comunque quanto costa nel resto dell'Isola) e si potrà far ripartire l'economia sempre calcolando una buona percentuale di evasione che potrebbe condizionare e non poco la buona riuscita dell'operazione Sardegna Zona Franca che potrebbe invece diventare solo il modo per chi ha i soldi di bypassare i controlli non portando nulla nelle tasche dei sardi e della Sardegna.
Insomma, la partita è aperta e se si tratta/se si è trattato solo di balzello elettorale lo scopriremo tra qualche mese mentre i sardi, o molti di essi, si stanno già preparando all'eventuale nuovo regime.
Fonte: http://www.dgmag.it/vacanze/sardegna-zona-franca-bufala-realta-38489
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