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giovedì 14 febbraio 2013

Nel silenzio il governo taglia del 92% il diritto allo studio


Cultura e Società Economia
Un nuovo taglio per il diritto allo studio universitario sta per abbattersi sui giovani italiani, e si tratta di un taglio epocale: ad essere decurtato sarà il 92% dei già esigui fondi attuali.

Questo decreto aumenta i criteri di merito per l'accesso alla borsa di studio rendendo più difficile per molti studenti conseguire i risultati per mantenere una borsa.
A denunciarlo sono gli studenti di LINK - Coordinamento Universitario, che a pochi giorni dalle elezioni hanno individuato nelle 310 pagine  dello Stato di Previsione del MIUR il tentativo da parte del governo Monti e del suo ministro Francesco Profumo di tagliare le borse di studio.
Questa notizia arriva proprio mentre prosegue la discussione sul cosidetto "decreto Profumo" che mira a riscrivere le regole per l'accesso alle borse di studio e ai servizi per gli studenti "bisognosi e meritevoli". L'approvazione del decreto nella Conferenza Stato-Regioni è già stata rimandata del 7 febbraio al 21 febbraio, grazie alle proteste studentesche in diverse regioni.


Nello "Stato di Previsione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca" e in particolare nel prospetto degli stanziamenti è possibile leggere un taglio al Fondo Integrativo nazionale delle borse di studio pari al 92% nel 2015 rispetto ad oggi.
Questi tagli si andrebbero a sommare a quelli già effettuati, in quanto siamo passati da una cifra di 246 milioni stanziati nel 2009 per la copertura delle borse di studio ad una di 103 per quest'anno. Si passerebbe ora a 12,5 milioni l'anno prossimo. Riteniamo che, se questo si verificasse, l'approvazione dei criteri previsti dal decreto, congiuntamente ad un ulteriore calo degli stanziamenti, determinerebbe una situazione irreversibile per il diritto allo studio in Italia.
entità dei tagli al diritto allo studio 2013
Il Ministro Profumo, duramente attaccato nei giorni scorsi, aveva sempre dichiarato che il DM sul diritto allo studio (che serve ad attuare il D.lgs. n. 68/12), non avrebbe comportato un taglio alle borse di studio, in quanto si occupa di rimodulare i cosìdetti LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) ed i criteri di reddito e di merito attraverso i quali si può accedere al sistema del diritto allo studio.

Dal canto loro gli studenti sono scesi in piazza per ribadire che quella bozza di decreto avrebbe ridotto la platea degli aventi diritto alle borse di studio, costruendo una differenziazione per l'accesso alla borsa di studio tra le varie regioni. "Con il decreto Profumo – dichiarano gli studenti di LINK – uno studente con un certo reddito potrebbe quindi avere diritto a ricevere una borsa di studio se scegliesse di studiare in Toscana e non se invece volesse studiare a Napoli. Inoltre questo decreto aumenta i criteri di merito per l'accesso alla borsa di studio rendendo più difficile per molti studenti conseguire i risultati per mantenere una borsa."
"Ci chiediamo – proseguono gli studenti – se il Ministro Profumo possa ancora approvare un decreto sul diritto allo studio in queste ore senza chiarire quali siano i reali stanziamenti previsti per i prossimi anni. Il Ministro ha recentemente dichiarato che con questi nuovi criteri si garantirebbero più borse di studio, ma in che modo se vengono ulteriormente tagliati i finanziamenti?
La campagna elettorale ignorerà anche questa volta un tema cruciale come quello del diritto allo studio?

taglio fondi diritto allo studio tabella cifre

Per i più dubbiosi pubblichiamo la pagina del Budget dello Stato che contiene l'indicazione del taglio del 92% al diritto allo studio.

Fonte: http://ilcorsaro.info/in-formazione/nel-silenzio-il-governo-taglia-del-92-il-diritto-allo-studio.html

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