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venerdì 29 luglio 2011

Tiziano Terzani - Anam, il Senzanome


Uomo
L'intervista realizzata dal regista Mario Zanot nel maggio 2004, è l'ultima testimonianza filmata di Tiziano Terzani, scomparso poco tempo dopo proprio nel suo ritiro dell'Orsigna, sulle montagne toscane, dove si sono svolte le riprese.
Lo scrittore e giornalista, grande conoscitore dell'Oriente, per trent'anni corrispondente dall'Asia del settimanale tedesco Der Spiegel e collaboratore di la Repubblica e del Corriere della Sera, racconta se stesso in una sorta di "testamento spirituale" in cui si affollano pensieri e riflessioni sulla vita e sul mondo.
Colpiscono, come nelle pagine dei suoi libri, l'immediatezza e la spontaneità del racconto che spazia dal personale al pubblico e al sociale: il giornalismo, il viaggio, l'America, l'11 settembre, la religione, sono solo alcuni dei temi toccati nella conversazione.
Particolarmente vibranti sono i brani dedicati alle riflessioni sulla malattia, sulla vita e sulla morte, "questa malattia con cui nasciamo, che è incurabile" e che fu oggetto della ricerca interiore a cui lo scrittore si dedicò negli ultimi anni della sua esistenza.
Tiziano Terzani nasce a Firenze nel 1938 e dal 1971 è corrispondente dall'Asia per il settimanale tedesco Der Spiegel.  Vissuto a Singapore, Hong Kong, Pechino, Tokyo e Bangkok. Nel 1994 si trasferisce in India con la moglie Angela Staude, scrittrice, e i due figli. Profondo conoscitore del continente asiatico, Terzani diventa uno dei giornalisti italiani che gode di maggior prestigio a livello internazionale. Con metà della vita vissuta in Asia, Tiziano ha finito per assomigliare davvero ad un orientale: vestito di bianco, con sandali, barba lunga e capelli raccolti, gli occhi stretti e vivacissimi, la risata pronta. Quando nel 1997 gli viene diagnosticato il cancro, si mette di nuovo in viaggio, alla ricerca della cura per il suo malanno. Da questa ricerca nasce la sua ultima opera, il libro che ha conquistato il cuore di migliaia di vecchi e nuovi lettori "Un altro giro di giostra".
Al termine del suo viaggio, Tiziano Terzani non trova - forse - la cura che cercava, scopre anzi che “la malattia è la cura”, e incontra strada facendo risposte alle mille domande che ognuno si pone: qual è il mio posto nel mondo, che senso dare al mio esistere e morire. Temi importanti, affrontati sempre con ironia, leggerezza, e profonda onestà. Il suo grande regalo, e forse uno dei segreti del suo successo, è stato quello di sapere restituire le proprie esperienze nella loro essenza primordiale: con un linguaggio chiaro, accessibile.
















Grazie Tiziano...

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