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domenica 3 marzo 2013

VIVERE DA POVERI NEL PAESE PIU’ STRAORDINARIO DEL MONDO


Cultura e Società Economia
“Tutto sembra una giostra impazzita, dove la politica, la finanza, l’imprenditoria, la criminalità organizzata e i grandi gruppi di potere, fanno a gara per accaparrarsi le ultime residue risorse ancora rimaste nelle tasche dei cittadini, mentre la disoccupazione avanza inarrestabile, e rischia di trascinare l’umanità dentro una guerra fratricida senza quartiere”.

di Gianni Tirelli
Come possiamo vivere da poveri, quando calpestiamo il suolo di uno fra i paesi più ricchi e straordinari della terra,? Quale altra nazione europea (per restare nei paraggi), può concorrere con l’Italia e vantarsi di una tale e così straordinaria eredità?

Dimentichiamoci del debito, dello spread, del pil, di banche, finanzia, e della Germania! Una guerra che non potremo mai vincere! Lasciamo invece che questa terra dia il meglio dei suoi frutti, delle sue potenzialità e capacità! Non abbiamo niente da importare – abbiamo tutto e di più! Chiudiamo i battenti al mondo per fare ciò che veramente sappiamo fare, e lasciamo ad altri quel lavoro sporco di cui tanto vanno fieri.



Dichiariamoci dunque “NAZIONE BIOLOGICA”, per liberarci da migliaia di fabbriche fumanti, malsane e inquinanti. Chiudiamola con la globalizzazione dei mercati e delle merci, per commercializzare i nostri di prodotti limitandoci alla quantità che siamo in grado di produrre e di consumare, o in caso di esportare. Consumiamo il nostro olio, il nostro vino, le nostre arance. Liberiamo le strade dal caos, dal fumo e dal frastuono di migliaia di camion, mezzi pesanti e affini che come una giostra impazzita si muovono avanti e indietro senza sosta e ragione per assecondare i bisogni effimeri di un consumismo demenziale e schizofrenico. Il mare è la nostra via di commercio – una opportunità che non abbiamo mai voluto cogliere, per dare in pasto il nostro territorio agli appetiti di multinazionali e gruppi di potere, che sulla nostra pelle hanno costruito le loro perverse fortune. Basta con le scorie e i rifiuti tossici dispersi in ogni dove, e con tutto ciò che mette a rischio la nostra salute, la qualità della vita dei nostri figli, e ipoteca il loro futuro.

Per il nostro paese dunque, c’è un solo modo di rimanere in vita, così da rendersi alternativo a tutto e tutti, al punto tale da essere preso ad esempio dal mondo intero: LA TOTALE AUTONOMIA E INDIPEDENZA.
L’Italia è uno fra i pochi paesi al mondo in grado di compiere questo passo, in virtù di alcune prerogative ed eccellenze che la rendono unica fra tutti. La sua ubicazione geografica al centro del mediterraneo, la varietà del territorio e del clima, il patrimonio storico e culturale, gli 8000 km di coste, la molteplicità delle sue tradizioni, l’artigianato, la cucina, l’arte, le sue foreste e montagne, il suo patrimonio idrico, il calore umano dei suoi abitanti, e più in generale, l’unicità della sua bellezza, sono tutti elementi che ci inducono a considerare la seria possibilità di liberarci da ogni altro soggetto esterno di natura economica/finanziaria e politica, che non solo condiziona, ma che ci pone in uno stato di subalternità e di dipendenza rispetto ad altri stati, che non possono in alcun modo competere con noi, per risorse naturali e storiche.

Va fatta pulizia, adesso, perché questo nostro paese torni a splendere di quella luce che un tempo, come un faro, illuminava il mondo. E perché Dio ci perdoni di tutte le ferite che gli abbiamo inferto per dare forma alla nostra eccezionale stupidità.
Milioni di turisti si riverserebbero sulle nostre coste, sui laghi, fiumi, valli e montagne, ed altrettanti in coda per gli anni a venire. Perché questa è la realtà! Questo è il prossimo futuro: luoghi incontaminati dallo sterco industriale, dove l’acqua scorre pura dalla sorgente fino al mare, dove l’aria profuma di fiori e di terra, e dove il cibo e il vino ci raccontano la storia di questo grande paese.
Dobbiamo pertanto renderci autonomi, auto/sufficienti, liberi – e va fatto ora, riconvertendo industria in agricoltura biologica, in tecnologia, in artigianato, in lavoro in passione. In questo modo possiamo aspirare alla felicità e prendere consapevolezza dei veri bisogni e diritti dell’uomo.
Un tale ipotetico paese, susciterebbe l’invidia generale, e a breve, molti altri ne seguirebbero l’esempio.

Il pianeta terra sta collassando, sommersa da un oceano di infernale spazzatura cancerogena, e nessuna pragmatica ed esemplare bonifica globale la potrà mai decontaminare, ripulire e risanare. Il Sistema Liberista Relativista si sta spegnendo per poi implodere su se stesso, e nessuna fantomatica crescita e ipotetico sviluppo potranno mai rianimarlo dal “coma farmacologico” a cui è stato sottoposto. Abbiamo alterato il clima in forma irreversibile – incendi e deforestazione pregnano l’aria di CO2 e gas tossici, e laghi fiumi e mari, ridotti a cloache a cielo aperto!
Tutto sembra una giostra impazzita, dove la politica, la finanza, l’imprenditoria, la criminalità organizzata e i grandi gruppi di potere, fanno a gara per accaparrarsi le ultime residue risorse ancora rimaste nelle tasche dei cittadini, mentre la disoccupazione avanza inarrestabile, e rischia di trascinare l’umanità dentro una guerra fratricida senza quartiere. Umanamente, è una condizione non è più sopportabile!!! Necessita pertanto una svolta radicale e rivoluzionaria.

Fonte: http://www.oltrelacoltre.com/?p=15796


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