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mercoledì 20 marzo 2013

Boldrini e Grasso...le solite facce di...


Politica
In diretta Tv e con facce di bronzo, i due nuovi presidenti di Camera e Senato hanno dichiarato che si ridurranno “gli stipendi” del 30%. Nel comunicato congiunto pubblicato nei rispettivi siti, si legge:
"I Presidenti hanno convenuto sulla necessità di adottare da subito una significativa riduzione delle attribuzioni ad essi spettanti, per un importo complessivo del trenta per cento”.

Che cosa significa “riduzione delle attribuzioni ad essi spettanti”?
Qui non si parla né di stipendi e nemmeno d’indennità, ma di “attribuzioni”. Nulla di più vago. Soprattutto, manca un’informazione essenziale: quali sono e a quanto ammontano tali “attribuzioni” spettanti ai presidenti di Camera e Senato, e perciò a quanto ammontano i “tagli”? Sfido chiunque a proporre una cifra, per quanto approssimativa. Magari lo riveleranno i senatori del Movimento alba stellata che sono già al “lavoro” proprio per questo.



Vorrei ricordare che l’anno scorso la commissione guidata dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini, chiamata a dare un quadro comparato degli emolumenti della Casta italiana ed europea, annunciava la propria sconfitta in base ai troppi paletti posti dal Parlamento. Il Rapporto dovrebbe essere disponibile sul sito della Funzione pubblica, ma non c’è più. Ad ogni buon conto si può scaricare da questo sito.

Interessante leggere le conclusioni del Rapporto:
"Nonostante l’impegno profuso e tenendo conto della estrema delicatezza del compito ad essa affidato, nonché delle attese dell’opinione pubblica sui suoi risultati, la Commissione non è in condizione di effettuare il calcolo di nessuno delle medie di riferimento con l’accuratezza richiesta dalla normativa […]".
Va però sottolineato come le difficoltà finora incontrate dovrebbero far riflettere il legislatore sull’effettiva applicabilità della normativa di riferimento, della quale (non a caso) non si trova alcuna analogia negli altri principali paesi dell’Unione Europea. Correttivi e revisioni della normativa potrebbero rendere il lavoro della Commissione maggiormente utile e migliorare la qualità dei risultati, anche alla luce delle norme contenute nel Decreto “Salva Italia” riguardanti i tetti delle retribuzioni negli enti della Pubblica Amministrazione e le determinazioni che verranno assunte autonomamente dalla Camera dei Deputati e dal Senato per le posizioni dei parlamentari.

Ecco, nell’inciso posto tra parentesi, laddove si dice “non a caso”, è sintetizzata in gran parte la storia d’Italia dall’unità a oggi, ossia l’ordinaria storia di gattopardi, iene e sciacalli che – ognuno per conto proprio e in nome del rispettivo clan d’appartenenza – hanno gestito con livida faziosità il potere e spolpato il paese.

Letto su: http://vololibero-nonvogliomicalaluna.blogspot.it/2013/03/i-nuovi-gattopardi.html
Fonte: http://diciottobrumaio.blogspot.it/2013/03/i-nuovi-gattopardi.html


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