Effetti Immagini

martedì 19 marzo 2013

Il debito pubblico supera i 2.000 mld grazie all’Europa dei banchieri. Ecco i dati


Economia Finanza
di Italo Romano
Per risollevarci è necessario in primis abbattere il mostro ‘euro’, strumento oligarchico di lotta di classe e riappropriarsi della sovranità monetaria, economica e politica.
Come riportato dall’Ansa qualche giorno fa, il debito pubblico italiano ha sfondato il muro dei 2.000 miliardi di euro, di fatto segnando un nuovo record assoluto: a gennaio è aumentato di 34 miliardi rispetto a dicembre, toccando i 2.022,7 miliardi. A comunicarlo è Bankitalia che mette in risalto come il forte incremento sia dovuto in gran parte ai 43 miliardi dati dall’Italia per il Fondo ‘Salva-Stati’ (Meccanismo europeo di stabilità, Mes), l’Efsf (European Financial Stabitity Facility) e per vari accordi bilaterali con vari Paesi della zona euro (UEM).

Quindi, l’intera somma ricavata dall’aumento del 2,3% delle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato rispetto allo stesso mese del 2012, non è servito a risollevare il walfare state, ma a rimpinguare i mostri del capitale europeo che stringono il cappio al collo dei popoli, tracciando inesorabilmente la strada dell’unione fiscale, della dissoluzione degli stati nazione e dell’autodeterminazione dei popoli, stremati e devastati dalla minaccia del debito.

Nel Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia, uscito il 15 Marzo 2013, titolato ‘Finanza pubblica, fabbisogno e debito‘, c’é un grafico semplice ma molto interessante, che mi permette di mostrarvi dati alla mano quanto su riportato.
Il grafico mostra, in valori cumulati, il sostegno finanziario dell’Italia nei confronti dei Paesi UEM.


Tutto ha inizio nel 2010, quando la crisi economico-finanziaria approda in Europa e scatena tutta la sua furia sulle economie dismesse dall’unione monetaria europea. Come riportato in modo chiaro dalla legenda della figura, è facile distinguere le tre categorie sopra elencate grazie alla diversa colorazione delle bande che le rappresentano.

La bande celeste rappresenta la somma totale dei soldi versati dall’Italia agli Stati membri dell’UEM. Il Belpaese ha iniziato ad erogare i primi sostegni finanziari (prestiti diretti) nel 2010, principalmente alla Grecia, anzi, alle banche tedesche e francesi detentrici del debito ellenico, per un totale di 10 miliardi di euro.

La banda viola chiaro, che inizia ad accrescersi all’inizio del 2011, rappresenta le risorse che sono state versate al fondo EFSF, ad oggi pari a 28 miliardi di euro.

La banda di colore più scuro, invece, rappresenta i 5 miliardi di euro che l’Italia ha stanziato ad oggi per la partecipazione al Mes.

I conti tornato, sono in tutto 43 miliardi di euro, elargiti in gran parte nel 2012, annus horribilis del governo tecnico dell’austerità di Mario Monti&co., che intonava in coro ‘ce lo chiede l’Europa‘.
E’ chiaro che non avendo più sovranità monetaria l’Italia ha dovuto rivolgersi all’usura legalizzata internazionale, indebitandosi ulteriormente.

Un cane che si morde la coda. La storia è già nota, tranne a chi non ha l’accortezza di oltrepassare la coltre mediatica, divenedo carne da macello di demagoghi, populisti e affaristi vari.

Cosa sono rispetto a ciò i tanto vituperati ‘costi della politica‘? Spiccioli. Distrazioni mediatiche usate dagli imbonitori del sistema per aizzare la folla e farle accettare ‘prassi rivoluzionarie sistemiche che diano alla gente l’apparenza del cambiamento. Ovvio che eticamente si tratta di una battaglia legittima e sacrosanta, ma non risolve i nostri problemi, per tale motivo la ritengo, al momento, secondaria.

Nell’istogramma sottostante è possibile apprezzare l’enorme differenza, in milioni di euro, tra ‘costi della politica‘ e ‘costi dell’Europa‘ (fonte: Byoblu).


Se si vuole cambiare davvero lo status quo, si deve capire e studiare. Informarsi e ingurgitare le storielle dei buffoni di corte, per poi ripetarle a pappagallo, non serve a molto.

I numeri sono chiari e il concetto è semplice.

Per risollevarci è necessario in primis abbattere il mostro ‘euro’, strumento oligarchico di lotta di classe e riappropriarsi della sovranità monetaria, economica e politica.

Il resto sono solo chiacchiere, mettetevelo in testa.

Fonte: http://www.oltrelacoltre.com
Link: http://www.oltrelacoltre.com/?p=15917


Nessun commento: